Questa splendida immagine, trovata in rete dalla nostra sprizzante Anna Mazzola, Architetto E Designer di Marco Motta Design, mi ha offerto uno spunto di riflessione.
Spesso proprio nel nostro lavoro di creativi, ci troviamo a dover descrivere sensazioni, sottintendere messaggi o semplicemente comunicare concetti anche complessi con poche parole, poche immagini o con qualche tratto: un pay-off, un logo aziendale, la facciata di una costruzione …
Questa immagine , come molte altre di ottimi fotografi, rappresenta proprio la filosofia “cinematografica” del nostro team.
Lo si scopre infatti in alcuni lavori realizzati dalla nostra Roberta Ginesi, Art & Graphics Designer, collaboratrice di Marco Motta da più di 10 anni.
L’inizio della comunicazione visiva risale al Paleolitico, in cui ci sono le prime apparizioni, non legate ad una funzione pratica, ma alla comunicazione visiva.
Infatti quando lo sciamano dipingeva animali sulle pareti delle caverne, assicurava una buona caccia per il giorno seguente. Questi dipinti rupestri si potevano già chiamare comunicazione visiva.
A Pompei sono state ritrovate rovine con delle scritte in rosso (i programmi elettorali). Si leggono nomi dei candidati alle cariche municipali accompagnati da brevi frasi di propaganda. Ciò significa che durante l’Impero Romano c’era il desiderio e la necessità di comunicare qualche cosa al popolo.
Sappiamo anche oggi quanto importanti siano i segni grafici che identificano situazioni o danno indicazioni, come la segnaletica stradale, i loghi, con il riuscitissimo esempio dello staff grafico di Nike, avatar e icone sul web.
Perché comunicare é anche e soprattutto affermare le proprie idee e la propria visione del mondo.
E’ qui che la mia pindarica riflessione va a parare: se imparassimo a soffermarci sulla nostra vita, come un’artista meticolosamente pone sulla tela il “significato” della vita stessa con il suo semplice tratto, saremmo più’ vicini alla libertà.